Esiste una variante a tre bastoni (sezioni) del nunchaku, chiamata san setsu-kon. ( In cinese: San jié gùn)
Quest'ultimo e formato da tre bastoni (sezioni), lunghi circa 70 cm. l'uno, uniti tra loro tramite una catena. Una leggenda dice che l'inventore di quest'arma sia stato il generale Jin Hong Yan, primo imperatore della dinastia Song.
La storia del nunchaku e molto incerta e molte delle storie che lo riguardano non hanno trovato conferme ufficiali. Si dice che nel VII secolo la dinastia cinese Zui, abbia inventato un'arma partendo dall'idea del morso dei cavalli. Nel corso dei secoli l'arma venne modificata in un bastone snodato a due pezzi chiamato shuang jié gùn, uno strumento agricolo usato per trebbiare il grano ed il riso, divenendo però al tempo stesso un'arma non convenzionale semplice e di facile reperibilità, usata dai contadini per autodifesa.
Fra il XIII e il XIV secolo, molti cinesi si stabilirono nelle vicine isole giapponesi di Ryukyu, la più importante delle quali è Okinawa, e nella città di Kumemura fondarono una vera e propria scuola di arti marziali nella quale veniva insegnato l'ultilizzo delle armi come difesa, tra questa vi era per l'appunto il nunchakun. La popolazione di Okinawa, formata principalmente da contadini, non avendo la possibilità di usare le costose armi dei samurai, accolse con entusiasmo la nuova arte marziale che usava strumenti semplici e di tutti i giorni: il Kobudo. Il nunchakun venne leggermente modificato ed il suo nome divenne nunchaku.
Un dipinto di Pieter Bruegel (Il paese della cuccagna) che testimonia l'utilizzo dei primi nunchaku usati dai contadini.
Qui sotto sono riportati degli esempi di utilizzo dei nunchaku a due e tre sezioni:
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